venerdì 22 giugno 2012

l'aconito napello


 Dedicata a Giulietta, grande appassionata e profonda conoscitrice di fiori la ripubblicazione di questa scheda dedicata all'aconito napello.






L'aconito è una pianta perenne appartenete alla famiglia delle ranuncolacee.


Cresce nei terreni argillosi-silicei di alta montagna e fiorisce da giugno ad agosto.


I fiori, molto appariscenti, sono di un colore blu tendente al viola oppure giallo-oro, hanno la forma di un elmo, le foglie frastagliate sono numerose e alternate.




E' una pianta che sopporta bene i rigori dell'inverno.


E' la pianta più tossica presente nella flora italiana, quantitativi anche inferiori ai 6 mg. sono sufficienti per uccidere un uomo adulto.


E' pianta  velenosa in ogni sua parte, ma particolarmente nella radice e non perde la sua tossicità nemmeno essiccata.


Nell'antichità veniva usata per avvelenare le frecce e le lance, poiché  il suo veleno provocava rapidamente la paralisi ed il soffocamento.


Secondo Plinio l'aconitina era il veleno ad azione più rapida.


Si sono verificati parecchi cause di morte di persone che hanno ingerito i germogli  di aconito confondendoli con i germogli di  cicerbita alpina, pertanto si consiglia di non improvvisarsi raccoglitori di piante selvatiche e di funghi sconosciuti, perché il pericolo di intossicazioni letali è presente e quando si manifestano i primi  sintomi, il danno è irreparabile.


Nella simbologia del linguaggio dei fiori, l'aconito rappresenta la vendetta  o l'amore colpevole.

9 commenti:

Massimo Caccia ha detto...

Foto belle ed evocative. Interessante il commento con gli spunti classici di approfondimento.
Buona giornata

ale ha detto...

bentrovato Sileno!
le foto sono magnifiche!!! così anche se velenosa è molto bella.
strucòn!
ale

Alberto ha detto...

Pur nella sua tossicità è una pianta interessante e intrigante. La conoscevo, ma tu l'hai raccontata proprio bene. Ciao.

Adriano Maini ha detto...

Intrigante narrazione!

speradisole ha detto...

La signora sicuramente apprezza la dedica, perché è una pianta che si fa rispettare, non si lascia tormentare e neppure strapazzare, anzi reagisce con i suoi straordinari mezzi chimici.
Basta tenerla in mano per un po’ di tempo, e sentire un formicolio pericoloso, a cominciare dalla faccia, perché i suoi veleni possono essere assorbiti anche dalla pelle integra. Ma, cosa abbastanza strana, sono micidiali anche per la pianta stessa. Una volta raccolta, muore presto, anche se la si mette a bagno.
Ciao Sileno, un abbraccio

rosso vermiglio ha detto...

Lo conosco bene. Mi ricordavo della sua tossicità letta nel mio manualetto. Avviso sempre tutti di non toccarla quando la vediamo
ciao Sileno!

Pierpaolo ha detto...

Tanto affascinante quanto pericoloso... Guarda un po' la natura, come parafrasa la vita... A presto Sileno...

Nicole ha detto...

Sei una enciclopedia umana della natura.
Io sono pigrissima , ma con te una lunga passeggiata la farei volentieri, anzi di più:)

ventisqueras,wordpresse,com ha detto...

a corredo dei tuoi superbi scatti le descrizioni hanno molto da insegnare...conoscevo la tossicità dell'aconito ma pensavo a livello del Digitalis..non così assassina, capperi!